...DEDICATO A CHOPIN - Presentazione Piero Rattalino - Ilia KIM pianista

...DEDICATO A CHOPIN - PRESENTAZIONE PIERO RATTALINO - ILIA KIM PIANISTA

MALIBRAN CLASSICA

In collaborazione con


sabato 26 marzo 2022 ore 21,15

Altidona - Accademia Malibran - Sala Colonna
SALOTTO MALIBRAN

RECITAL COME PSICODRAMMA
a cura del Mo Piero RATTALINO e Ilia KIM


a seguire

CONCERTO ORO
CHOPIN, I VALORI TRADITI E RICONQUISTATI
Ilia KIM pianista
Piero RATTALINO narratore
Musiche di Chopin
Ingresso € 10,00

Info e Prenotazioni 338.8219079

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PROGRAMMA

Fryderyk Franciszek Chopin
(Żelazowa Wola, 22 febbraio 1810 – Parigi, 17 ottobre 1849)

 

Autoritratto: Notturno op. 15 n. 1

Vienna: Scherzo op. 20

Stoccarda: Studio op. 10 n. 12

Parigi: Ballata n. 1 op. 23

Dresda: Valzer op. 69 n. 1

Valldemosa: Sonata op. 35
Grave-Doppio movimento
Scherzo
Marcia funebre. Lento
Finale. Presto

Nohant: Notturno op. 55 n. 2

Heimat: Polacca-Fantasia op.61

 

Al termine del concerto seguirà un brindisi con i pregiati vini dell'Accademia Malibran CANTATRICE E GUARRACINO, I LIQUORI VARNELLI e gli AMARETTI DELLA VALDASO.

 


PREMESSA: RECITAL COME PSICODRAMMA

Il programma è stato progettato come dramma, dramma breve diviso in otto scene. Si tratta dell'esito di una ricerca che è stata fatta dalla pianista Ilia Kim e da me, in seguito agli sconvolgimenti provocati dalla pandemia ma che è andata poi ben oltre lo spunto di partenza. La pandemia ha falcidiato gli anziani, e gli anziani rappresentano una parte cospicua del pubblico della musica dal vivo. Per recuperare le perdite e per aumentare ulteriormente le presenze, che è problema annoso e grave, non basta la solita promozione. Si deve cercare un qualcosa di diverso. E noi abbiamo studiato un progetto che si è però ingigantito strada facendo.
La metodologia dell'interpretazione che venne creata nel Novecento, novativa, molto novativa rispetto al passato, dice che l'interprete è in realtà un competente, un finissimo esecutore al servizio del compositore. L'esecutore legge il testo (che è sacro), lo analizza, ne capisce la struttura, e dalla struttura risale al pensiero e/o al sentimento del compositore. Questa è la fase preparatoria. Creando poi la forma sonora l'esecutore si impegna a trasmettere all'ascoltatore il pensiero e/o il sentimento del compositore, scrupolosamente rispettati. L'esito a cui si arriva è la contemplazione della bellezza, della divina bellezza, è l'estasi.
La scienza - neurologia e psicologia - si è però di nuovo interrogata, alla fine del Novecento, sul tema antico "che cos'è il pensiero? che cos'è il sentimento?". E ha ottenuto un inatteso risultato. Nel 1994 uno scienziato portoghese che insegnava negli Stati Uniti, Antonio Damasio, pubblicò un libro che fece scalpore. Si intitola L'Errore di Cartesio. L'errore di Cartesio è di aver separato, con il Cogito, ergo sum, la mente dal corpo. Damasio dimostrò che il pensiero e il sentimento non sono doti che riceviamo dalla natura ma costruzioni della nostra mente, e che sono correlati. E di quale materiale da costruzione si servono? Delle emozioni, cioè dei moti irrefrenabili del corpo, il pianto, il riso, i brividi, il cuore che batte disordinatamente in gola. Il sillogismo è a questo punto chiaro: la mente costruisce pensiero e sentimento grazie ai moti del corpo, e dunque è sbagliato separare la mente e il corpo.
E' sbagliato per la scienza. Ma è sbagliato anche per la scienza dell'interpretazione. Intendiamoci. L'errore di Cartesio non impedì alla filosofia posteriore di proseguire con straordinari sviluppi, e l'errore della interpretazione non impedì agli esecutori di raggiungere grandi traguardi. Ma noi ci siamo chiesti: che cosa capita se sostituiamo la trasmissione del pensiero e del sentimento, che genera l'estasi, con la trasmissione dell'emozione? Che cosa capita? Capitano molte cose. Ma posso qui elencare soltanto le più significative.
Il pensiero va in cerca del divino, l'emozione rispecchia il quotidiano, la vita. Io farò continui riferimenti al quotidiano di Chopin. Anche partendo dal quotidiano si raggiunge il divino. Lo vedremo. Ma introdurre nel gioco il quotidiano significa modificare la poetica. E quando si passa alla forma sonora, la poetica ha bisogno di uno stile. Questa è stata la ricerca della pianista. Ve ne riassumo gli esiti in due punti soltanto. Il tempo, la dinamica, la timbrica non sono visti come struttura ma come funzioni della percezione, della percezione del suono in quanto linguaggio. Come dice a meraviglia Chopin "La parola indefinita dell'uomo è il suono". Il suono-parola. Il secondo punto riguarda la declamazione, che non si fonda sulla grande linea ma sulla microstruttura, sulla semifrase. E anche la tecnica ha bisogno di un ampliamento. Ci sono due caratteri della tecnica di Chopin che vengono talvolta praticati per istinto ma che non sono stati analizzati in tutte le loro potenzialità. Il primo è la mobilità laterale della mano, il secondo è il punto di appoggio - il tasto abbassato -, sfruttato per effettuare su di esso una spinta che provoca il rimbalzo.
Qual è il risultato di tutto ciò? Quello a cui ho accennato all'inizio: il concerto come psicodramma creato dalla musica. La musica racconta l'evolversi delle emozioni, perché quello che io dico è la didascalia esplicativa, non il testo del dramma. Il testo del dramma è la musica. Il divino a cui si perviene è quello del mito, quello dei miti profondi dell'umanità. E, per l'ascoltatore, non l'estasi ma la passione, anzi la con-passione che apre la via alla catarsi.
Chopin credeva in due alti principi, l'amore della patria, l'amore della famiglia. Li tradì entrambi in due occasioni cruciali della sua vita e, da cattolico tradizionalista qual era, ne portò le conseguenze in termini di sensi di colpa e di desiderio di riscatto. Lo ebbe, il riscatto. Il tradimento era stato però la condizione necessaria perché i principi, professati con totale sincerità ma in modo individuale, venissero riconquistati come traguardi dell'umanità tutta, lanciati verso il futuro, verso di noi, da un nunzio profetico.

piero rattalino

 


Piero RATTALINO

Diplomato nel conservatorio di Parma in pianoforte e in composizione, Piero Rattalino (Fossano, 1931) ha insegnato per più di trent'anni nel conservatorio di Milano. Attualmente insegna nella Accademia Pianistica Internazionale di Imola. Ha tenuto masterclass di pianoforte in tutto il mondo. È stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti e del CIDIM di Roma, dei teatri lirici di Bologna, Genova, Torino, Catania e del Festival Verdi di Parma, ed è consulente del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. Ha tenuto cicli di trasmissioni radiofoniche e televisive, ha pubblicato presso gli editori il Saggiatore, Laterza, Ricordi, Zecchini e altri una sessantina di volumi, fra cui “Storia del pianoforte”, “Da Clementi a Pollini”, "Il concerto per pianoforte e orchestra", monografie su Chopin, Schumann, Liszt, Prokofiev, Shostakovic, una serie di sedici studi critici su grandi pianisti del passato (da Paderewski fino a Gould). Le sue ultime pubbicazioni sono state due raccolte di saggi, "La testa, il cuore, la pancia" nel 2020 e "Soupé con Rossini" nel 2021. Nel settembre del 2020 ha curato per il Festival di Brescia e Bergamo il ciclo di sei concerti "Con le note sbagliate", che con l'aggiunta delle sue introduzioni all'ascolto è stato trasmesso sul canale RAI5, riscuotendo un eccezionale consenso di pubblico.

 


Ilia KIM

Nata a Seoul, debutta con un recital a 11 anni e vince poi un premio di stato per enfant prodige con borsa di studio per l’estero. Studia e si diploma presso la Hochschule di Berlino, prosegue gli studi a Salisburgo e Hannover, e infine ad Imola. Nel 1994 debutta alla Carnegie Hall di New York. Dal 1998 risiede in Italia, dove suona regolarmente. Suona inoltre in molti paesi europei, negli Stati Uniti, in Brasile e in Cina, anche con le maggiori orchestre. Nel 2001 prende parte a Catania con Andrea Bocelli e Sandro De Palma, sotto la direzione di Donato Renzetti, alla prima esecuzione assoluta di “... malinconia, ninfa gentile” di Azio Corghi, che successivamente dedica a lei e a De Palma la suite “... di bravura”, tratta da questa composizione. Nel 2002, durante il Tiroler Festspiele di Erl, ha effettuato la prima esecuzione assoluta di Virginal Dream di Giovanni Sollima. Uno dei suoi dischi dedicato interamente a Clementi, pubblicato presso Piano Classics di Brilliant nel 2017, ha avuto magnifiche recensioni, oltre che in Italia, in Inghilterra, in Germania e negli Stati Uniti. I suoi dischi sono presenti sulle maggiori piattaforme come iTunes, Spotify, Amazon ecc. La Arabesque n. 1 di Debussy ci sta avvicinando in meno di due anni le 700mila visualizzazioni su YouTube. Nel corso del 2022 usciranno il suo secondo disco dedicto a Clementi e il suo secondo disco dedicato a Debussy.

 


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