LA CANZONE D'AUTORE - SOIRÉE LÉO FERRÉ MASSIMO DONNO TRIO - DUO MARCANTONI  MARTELLI

LA CANZONE D'AUTORE - SOIRÉE LÉO FERRÉ MASSIMO DONNO TRIO - DUO MARCANTONI MARTELLI

In collaborazione con
 

 

sabato 25 novembre 2023 ore 21,15
Altidona (FM) - Accademia Malibran - Sala Colonna
La Canzone d'Autore

SOIRÉE LÉO FERRÉ - 30°anniversario della morte
MASSIMO DONNO TRIO
LONTANO
Massimo DONNO chitarra e voce
Eleonora PASCARELLI voce e sinth
Emanuele COLUCCIA flauto traverso


DUO MARCANTONI - MARTELLI

COL TEMPO
Rossella MARCANTONI soprano - Davide MARTELLI pianoforte

 

Musiche di Léo Ferré e Massimo Donno

Presentazione a cura di Giuseppe Gennari

 

Ingresso €10,00
Info e prenotazioni 338.8219079

Al termine del concerto seguirà un brindisi gli artisti in Sala Malibran con i pregiati vini dell'Accademia Malibran CANTATRICE E GUARRACINO accompagnati dai prelibati AMARETTI DELLA VALDASO

 

 

 

 

Giuseppe Gennari

 

Serata Ferré di sabato 25 novembre 2023 nel trentennale della sua morte

“ho sempre considerato il patrimonio culturale di léo ferré come un iceberg del quale conoscitori anche esperti del grande artista monegasco vedono solo la punta, cioè sì e no una decima parte! per questo mi è sempre piaciuto che una serata in suo onore, con musicisti e cantanti veramente validi, fosse concepita come un viaggio esplorativo nei sottofondi di quell’immenso e variegato repertorio che giovanni testori definì “il canzoniere eroico e sublime di léo ferré”. La serata di sabato 25 novembre,si avvarrà della prestigiosa partecipazione di massimo donno, giovane cantautore, nobilmente pluripremiato, accompagnato da due funambolici artisti: eleonora pascarelli, penetrante voce-sinth, e emanuele coluccia, delizioso flauto traverso; il repertorio alto del canzoniere di ferré sarà affidato a due straordinari artisti, fedeli innamorati dell’opera di ferré – che ne affronteranno l’aspetto sublime: rossella marcantoni meraviglioso soprano, valorizzerà con la sua ineguagliabile duttilità vocale, avvolgente e suggestiva, la perfetta fusione poetico-musicale di cui ferré è ineguagliabile maestro, accompagnata al pianoforte dalla incisiva levità di cui martelli è magicamente dotato! che dire di più? niente! la parola, dopo lo spettacolo, spetta a chi avrà la buona ventura di partecipare a questo viaggio, soffuso anche di mistero, nei quartieri più alti della canzone d’autore”.

giuseppe gennari

presidente del centro culturale léo ferré di san benedetto del tronto

 

OMAGGIO A LÉO FERRÉ
MASSIMO DONNO TRIO

 
L. Ferré
(Principato di Monaco, 24 agosto 1916 – Castellina in Chianti, 14 luglio 1993)
Tu non dici mai niente
 La maliziosa
 Se te ne vai
Ti rivedo ancor


MASSIMO DONNO TRIO

       in

 LONTANO


Si può fare musica con i colori?

Si può cantare con i silenzi, le pause, i respiri dilatati?
Si può raccontare con le vibrazioni delle corde?
Si può guidare con le variazioni timbriche strumentali e vocali?
Si può volare con le ali fatte di parole?
Si può percorrere l’ armonia?
La riservatezza della penna delinea piano ogni curva, ma la voglia di penetrare L ’ animo graffia in un crescendo lo spartito.
Tutto questo ed altro è nel nuovo viaggio-disco di Massimo Donno.
Passando dai pensieri sulla commedia quotidiana del vivere di tutti messi sulla lettera spedita dal divano, al deduttivo “Ormai” alla fine di un amore creduto e mal speso, attraversando il mare di onde di flauto pieno di immagini e di salti maggiori e minori di “Lontano”, sorvolando le mappe di addolcenti e guarenti inviti a riposarsi in slanci di cui godere in “Andiamo a dormire”, sporcandosi e bagnandosi delle tinte di “Liberi”, accendendo di luce delle stelle capaci di salvarci insieme agli odori e alle emozioni circolari di quella natura lieta dimenticata in questo tempo cattivo, proseguendo nel divertimento di ogni “attesa” beffarda, e nell’ intensità di quei “Corpi nudi” in salita che sfidano L’ aria, a cui anche io ho preso piacevolmente parte, e ancora chiudendo gli occhi sulla ballata per consolare e accertare che L’ amore ha bisogno di attimi da vivere per promettersi L’ eterno, e “undici” nella tracklist come nell’ esistenza del numero stesso, numero primo, due assi gemelli accanto, nel giorno di cadute buono per scappare insieme, con un violoncello che ne suona la traiettoria, indicando la via d’ uscita dall’ inverno per entrare nel racconto della “Primavera di Praga” con i toni del miglior Guccini che a sorpresa ci prende alla gola e respirando l’ossigeno con le “narici” libere come vorremmo, fino ad arrivare alla dolcezza preghiera della pelle che ci riconduce all’ universo intero, la vita e il suo miracolo, ciò che siamo, figli dell’ incanto.
Rubiamo come ladri attenti ogni istante prezioso sparso, senza tralasciare nessuna goccia di diamante.
Avevamo sete di ascolto perché tutto fuori parla e invade senza averne diritto o chiederne scusa, ma questa creatura formata dalla moltitudine di nobili idee, sgorga dalle vene dell’ autore come fosse acqua incontenibile con la sua voglia pura di esserci, e si fa amare, donando una scultura di suoni, di riflessi e spazi, ordine e rivoluzioni, sfumature e contorni netti, sogno e verità.
Quando qualcosa di buono prende forma L’ aria gli crea la magia giusta perché il mondo intorno se ne accorga e gliene renda omaggio.
Così sarà per questo nuovo bellissimo album.
Ce n’ è più di un motivo.
(Mariella Nava)

 

Lontano restituisce l’attitudine folk che sta nella storia del suo autore. La riattualizza in quell’organetto discreto che interviene in alcuni episodi, in quella scrittura che si appoggia alla chitarra acustica, in quella semplicità delle strutture che però è solo apparente e che piuttosto cerca una libertà stilistica e compositiva e richiede all’ascoltatore una certa disponibilità a soffermarsi e ad apprezzare i dettagli. Anche la chitarra di Donno porta in dote un fingerpicking cristallino, bagnato nella memoria di musiche popolari del sud, la cui eco risuona anche quando da quelle forme si affranca.
La scrittura dei testi è immaginifica, anzi, di più, è sensoriale. Luci, colori, odori, riferimenti percettivi, addirittura tattili. È così che su più livelli i testi riescono a raccontare, a evocare, quel senso di contatto — dove caldo, dove doloroso — e il desiderio del contatto che non c’è.
(Max Giuliani –Mescalina)

Quello che ci canta Massimo Donno in questo bellissimo suo quarto lavoro, Lontano, è il ritorno all'essenzialità della vita. Una sorta di riscoperta di se stessi e della natura. Un disco, insomma, che conferma l’evoluzione e la maturità artistica del cantautore salentino. Lontano - e sta volta sia detto in senso positivo - dalla futilità musicale di tanta, troppa musica che ci gira attorno.
(Andrea Podestà, L’isola che non c’era)


Massimo Donno è un musicista discreto e garbato, che costruisce le sue canzoni in maniera elegante, piene di sapori lievi, quasi schivi prima quanto persistenti poi, mediterranei, pop, jazzy, e le arricchisce dei contributi precisi, di alta classe e mai invasivi, di jazzisti come Daniele Sepe e Gabriele Mirabassi, di musicisti world come Alessandro d’Alessandro e Redi Hasa (richiesto anche da Robert Plant per il suo Carry Fire del 2017), di sperimentatori come Musica Nuda e di un quintetto di archi classici. E di cantanti come la bravissima Rachele Andrioli, il libano/palestinese Nabil Bey (Radiodervish), l’intrigante Petra Magoni, la suggestiva Alessia Tondo e il “gucciniano” Flaco Biondini nella conclusiva cover del maestro di Pavana Primavera di Praga. Tra le 13 perle del cd brilla intensa l’emozionante Corpi nudi, in duetto con Mariella Nava, che potrebbe essere il sequel de La costruzione di un amore di Ivano Fossati.
(Raffaello Carabini, Spettakolo.it)


Frutto di passione e coerenza, di ascolti preziosi e collaborazioni eccellenti e affinato nel corso di una lunga gavetta, il lavoro di Donno affonda le radici nella tradizione più nobile della canzone d’autore classica, sostenuto da una consumata padronanza di metrica e parola.
Il disco non lascia alcun retrogusto di naftalina, grazie al tono garbato dell’esposizione e grazie ad un senso della misura che avvicina gli arrangiamenti e il suono ad un’essenzialità zen, appena speziata di umori mediterranei, più che ad un certo glabro cantautorato oltranzista per voce (stonata) e chitarra (scordata). “Lontano” è un album delicato e intimo che ruota intorno al sentimento del tempo, della distanza e dell’appartenenza, riprendendo, dopo la digressione di “Viva il Re!”, il discorso già intavolato in “Partenze”. Un album che non fa la voce grossa, che disdegna le scorciatoie e che saprà gratificare chi gli conceda la giusta attenzione, senza fretta.
(Alessandro Hellmann, Musicalnews)


Balza all’occhio lo sguardo attento ai dettagli attraverso una grammatica mai scontata e superficiale che viene costantemente alimentata dal circostante. Le metafore sorprendono per la loro efficacia mentre il cantato ci arriva come un sussurro che increspa la pelle. Sonorità acustiche estremamente materiche create da musicisti di altissimo livello, fanno di questo disco la carta d’identità più vera e completa di Massimo Donno.
(Viviana Berardi, Vinile)


Lontano è un disco pieno di tante cose, di brani più riflessivi e più orizzontali, tenuti insieme dalla poetica del loro autore, circostanza sempre più rara di questi tempi. Così accade in Narici, in cui il cantautore dispiega uno dei temi a lui più cari, cioè la sospensione tra sogno e realtà, la distanza tra un presente che non ci piace e il talento di far poesia della vita. D’altra parte, all’asprezza e al desiderio lo ha abituato il suo Salento, madre e matrigna che scandisce i tempi della terra e di quel cielo pieno di stelle, lontano dalle luci metropolitane. Nelle canzoni di Massimo Donno tutto questo è restituito con eleganza e competenza.
(Paolo Talanca, Avvenire)

 


Lontano è il quarto album del cantautore salentino Massimo Donno.
Il nuovo lavoro discografico, rappresentato dal vivo in questa veste acustica, mette insieme dodici nuove canzoni composte e scritte da Massimo Donno che sarà accompagnato dal musicista salentino Emanuele Coluccia, ai sassofoni ed al flauto traverso e da Eleonora Pascarelli alla voce, cori ed al synth. Lontano si compone di dodici canzoni che hanno un definito fil rouge che è il tema della distanza, dell’attesa, del concetto di tempo consapevole. Nel 2015 il cantautore pubblica il suo secondo disco dal titolo Partenze (prodotto da Riccardo Tesi per Visage Music). In quell’album si affrontava il tema del viaggio, del lavoro, della separazione dalle proprie radici. Nel disco Lontano si sviluppa, piuttosto, tutto ciò che avviene dopo che la distanza ha assunto una forma definitiva. Il contesto è il Mediterraneo, il Sud, nelle sue infinite pieghe e piaghe, quei territori letterari, culturali e musicali che sembrano sempre più vicini, per storia e destino.
Si parla di lavoro, di separazione forzata e di isolamento, di confronto tra generazioni che vivono in modo, apparentemente, differente l’appartenenza, il tempo e la fatica. Si parla di chi lascia un paese e ne trova un altro, suo malgrado, da raccontare e vivere.


Le sonorità esplorate nell’album, e che si ritrovano quindi nel concerto di Donno e Coluccia, sono figlie di queste storie e di questi territori: è un disco intimo, acustico, che va a toccare sapori mediterranei senza mai palesarli appieno. Il profumo può essere il nord dell’Africa, le sponde balcaniche, la Spagna ma può anche essere un blues che arriva da lontano e si sporca con il linguaggio melodico dell’Albania.



Massimo Donno Trio


 

Fotografia Giuseppe Rutigliano

 

Massimo Donno
Cantautore, musicista. Si divide da diversi anni tra scrittura e cantautorato, tra progetti inediti e teatro.
Realizza il suo primo album solista nel 2013, edito da Ululati/Lupo Editore e distribuito da Messaggerie Musicali, dal titolo “Amore e Marchette”, ottenendo ottime recensioni e calcando palchi in tutta Italia. Diverse le collaborazioni tra teatro e musica, da Alberto Bertoli a Luciano Melchionna, da Juan Carlos “Flaco” Biondini a Daniele Sepe, da Musica Nuda (Ferruccio Spinetti e Petra Magoni) fino a Mariella Nava e Riccardo Tesi con il quale realizza “Partenze”, album uscito nella primavera del 2015 per Visage Music, distribuito da Materiali Sonori in Italia, da Galileo in Germania, da Xango Music in Benelux. A settembre 2015 i giurati del Premio Tenco inseriscono Partenze nella rosa dei migliori 49 album italiani dell’anno. Nel giugno 2017 pubblica un nuovo lavoro, libro e CD, dal titolo “Viva il Re!” (Squilibri Editore-Visage Music). Il cd racchiude nove tracce, riscritte e rilette con un ensemble bandistico di venti elementi, diretti da Emanuele Coluccia, con il prezioso contributo di Gabriele Mirabassi al clarinetto e Lucilla Galeazzi alla voce. Il disco risulta, per Smemoranda.it, uno dei migliori album indie del 2017 mentre il Giornale della Musica lo colloca nelle migliori 20 uscite di world music, sempre del 2017. Nel 2018/2019 porta in tour, in Europa ed in Italia, il disco “Viva il Re!”, accompagnato dall’organettista Alessandro D’Alessandro. Ad aprile del 2018 riceve il Premio Civilia Salento, per la diffusione della musica d’autore su tutto il territorio nazionale. A settembre 2019 riceve il Premio Castrovillari d’Autore, premiato dalla giuria composta dai cantautori Gatto Panceri e Mariella Nava e dal giornalista RAI Michele Neri. Ad ottobre 2019 rientra tra gli artisti che omaggiano il cantautore Gianni Siviero, nella compilation edita da Squilibri Editore (Io credevo – Le canzoni di Gianni Siviero), in intesa con Sergio Secondiano Sacchi del Club Tenco – Premio Tenco, insieme a Roberto Vecchioni, Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli, Petra Magoni, ecc. album che vince la Targa Tenco come miglior album a progetto.
Dice di lui Oliverio Malaspina: “Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà”.

 

 

Fotografia Ilienia Tesoro

 

Emanuele Coluccia

Polistrumentista e compositore, ispirato da una visione sincretica della vita e delle arti.
Ha cominciato gli studi musicali all'età di sei anni, ricevendo lezioni di flauto e apprendendo le basi della teoria musicale. Ad otto anni ha cominciato gli studi di piano classico e armonia. A 13 anni ha ascoltato per la prima volta il jazz, avvicinandosi allo studio dell'improvvisazione. A 18 anni si è dedicato allo studio del sassofono. Emanuele ha suonato professionalmente in Italia sin dal 1989, sia come leader che come 'sideman'. Nel 1992 e nel 1993 ha partecipato a The Berklee College summer clinics a Perugia, prendendo parte a stage con Joe Lovano, Joe Zawinul, Paul Motian, Bill Frisell, John MacLaughlin, George Garzone. Nello stesso periodo ha partecipato allo Jonian Jazz Festival a Taranto (1992), all' Eddie Lang Jazz Festival ad Isernia (1997) e all' Estate Romana (1998). Durante Umbria Jazz 1999 ha partecipato a delle performance improvvisate con Jason Moran, Taurus Mateen, Eric Harland e Pat Metheny. Ha realizzato numerose produzioni discografiche, sia da solista che con altri progetti musicali, (Bandadriatica, Adria, Myla Hardie, King Naat Veliov, Kocani Orkestra, ecc.) suonando nei più prestigiosi festival jazz e world music in tutto il mondo.

 

 

Eleonora Pascarelli

Cantante e musicista. Il suo viaggio artistico comincia molto presto e già da adolescente condivide il palco con grandi nomi della musica italiana.
Il primo, fortunato incontro è con Al Bano Carrisi del quale diviene corista per tutta la sua produzione discografica dal 2007 ad oggi affiancandolo, inoltre, in alcune date delle sue tournee in Italia e all’estero.
Dai 23 anni in poi, la sua attività live si moltiplica: viene scelta da Renzo Arbore ed inserita nella sua band swing, calca il prestigioso palco del Teatro Ariston di San Remo come corista del programma televisivo “Premio Regia Televisiva Italiana” in diretta su RAI 1 e prosegue l’attività di corista con Ron, Karima, Massimo Di Cataldo, Irene Fornaciari, Alberto Fortis, Franco Simone e Fabio Concato, per citarne solo alcuni.
Come solista si esibisce in Russia, Brasile, Francia, Cina, Danimarca e vola in Canada più volte: come corista per il tour mondiale di Al Bano e Romina Power, con Milly Carlucci per gli spettacoli teatrali di “Ballando Con Le Stelle” e per lo show “Sanremo Ieri e Oggi” con Enrico Ruggeri, Silvia Mezzanotte, Marco Carta e Neri Per Caso.La musique et les mots

OMAGGIO A LÉO FERRÉ
DUO MARCANTONI - MARTELLI


COL TEMPO

Rossella MARCANTONI soprano - Davide MARTELLI pianoforte
L. Ferré

Avec le temps (Ferré)
L'étang chimérique (Ferré)
Il n' aurait fallu (Aragon)

Les Fleurs du mal (Baudelaire)
Tu mettrais l’univers
La beauté
La mort des amant


 

Duo Marcantoni - Martelli

 


 

Rossella Marcantoni
Docente di Canto presso il Conservatorio Statale di Musica "Francesco Morlacchi" di Perugia.
Si è brillantemente diplomata in Canto presso il Conservatorio statale di Musica “G. Rossini” di Pesaro sotto la guida del Prof. Salvatore Sassu e laureata in Discipline Musicali - Musica da Camera - con il massimo dei voti e la lode presso il Consevatorio Statale di Musica "G. B. Pergolesi" di Fermo. Ha perfezionato il repertorio lirico con il M° Antonio Tonini a Milano, quindi con il soprano Maria Alos a Roma; il repertorio cameristico con i Maestri Sergio Segalini, Pier Narciso Masi e con i soprani Elly Ameling e Liliana Poli. Ha frequentato l’Accademia d’Arte Lirica e Corale di Osimo e l’Accademia Rossiniana del Rossini Opera Festival di Pesaro, su invito del M° Alberto Zedda. Ha vinto il I° premio nei seguenti concorsi di canto: 42°Concorso per giovani cantanti lirici della Comunità Europea “Adriano Belli” di Spoleto, Concorso Internazionale “Giacomo Lauri Volpi” di Latina, Concorso Internazionale “Vincenzo Bellini” di Roma, Concorso Internazionale Voci nuove per la lirica “Filippo Marchetti” Città di Camerino.
Si è esibita al Teatro Nuovo di Spoleto, Ravenna Festival, Rossini Opera Festival, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro S.Carlo di Napoli, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Chiabrera di Savona, Teatro Lauro Rossi di Macerata, Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Teatro Giovanni Udine, Teatro Coliseo Albia di Bilbao, Teatro Nazionale dell’Opera di Spalato, Festival della Valle D’Itria di Martina Franca, Fondazione dei Concerti Niccolò Piccini di Bari, Camerata Musicale Barese, Rassegna Internazionale Musica in Irpinia e per gli Amici della Musica, Amici della Lirica e Gioventù Musicale di molte città. Ha cantato in Germania, Inghilterra, Spagna, Croazia, Polonia. Il suo debutto è avvenuto nel 1989 al Teatro Nuovo di Spoleto ne “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini nel ruolo di Amina. Aureliano in Palmira di Rossini (Zenobia), Il Matrimonio segreto di Cimarosa (Carolina), I Capuleti e i Montecchi di Bellini (Giulietta), Rigoletto di Verdi (Gilda), Don Carlo di Verdi (Voce dal cielo), La Serva Padrona di Pergolesi (Serpina) La Grande Duchesse de Gérolstein di Offenbach (Olga), Memento di Centazzo (Clotilde, La Monaca Badessa), Simultas di Centazzo (Isotta da Cuzano), Gloria e Magnificat di Vivaldi, Requiem di Mozart, Carmina Burana di Orff, Stabat Mater di Haydn, Sinfonia N° 9 in Re min.Op. 125 “Corale”di Beethoven sono solo qualche esempio del repertorio lirico, liricosinfonico
da lei affrontato al più alto livello con direttori come Muti, Gelmetti, Kuhn, Panni, Aprea, Zani, Villaume, Scheiko, Mak e registi come Vizioli, Zeffirelli, Pizzi, De Tomasi, Hampe, Richter. La vivace curiosità, unita al gusto dell’approfondimento e alla necessità di nuove sperimentazioni, l’hanno fatta approdare alla musica contemporanea, interpretando numerose composizioni in prima esecuzione assoluta e a proporsi con successo in recitals, opere multimediali, concerti spettacolo con programmi di rara inventiva ed originalità nell’ambito di prestigiose Rassegne e Festivals con altri solisti e con voci recitanti autorevoli come quelle di Glauco Mauri, Pamela Villoresi, Eugenio Allegri, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Massimo Dapporto, Moni Ovadia, Francesco Guccini.
Ha inciso per le case discografiche Dynamic, Edipan, Accord for Music. Per Bongiovanni ha inciso in prima mondiale il CD Albe – opera omnia di musica vocale da camera – di Domenico Alaleona; per le Produzioni Gog & Magog ha inciso il CD L’Anima de vino una sera cantava. Da sempre affascinata dalla mélodie francese, ha tenuto numerosi recitals di poesia in musica di autori come Fauré, Berlioz, Duparc, Chausson, Debussy, Poulenc e Satie.
Una menzione a parte merita il percorso musicale dedicato alle Chansons di Léo Ferré, rielaborate per voce di soprano; un allestimento originale e innovativo, con l'esecuzione anche di versioni inedite che ha visto la Marcantoni esibirsi in recitals di successo con programmi esclusivi.
A tale proposito il regista e scrittore Mauro Macario, tra i massimi esperti di Ferré, scrive: Léo Ferré è stato rivisitato e riproposto, in tutti questi anni, in molteplici vesti musicali spesso appartenenti a mondi e modi interpretativi lontani o, apparentemente, incompatibili con la fonte originaria. Però, nell’arbitrarietà discutibile, hanno rivelato del Maestro, l’aspetto elaborativo aperto a soluzioni diversificate. Rossella Marcantoni, soprano della modernità, non ha scelto la strada della metamorfosi, ma quella dell’elevazione. Ha portato all’estremo ciò che di classico, colto, e anche sacro è insito in Ferré, ha trasferito le sue melodie nelle zone alte della vocalità lirica, le ha liberate in una sonorità di cristallo purissimo come schegge evocative di struggente commozione, ha addizionato nel sublime la tensione d’assoluto che anima ogni istanza esistenziale del
poeta-compositore. Da una rigida disciplina ortodossa Rossella Marcantoni ha saputo, per scelta, staccarsi periodicamente per esplorare altri terreni espressivi, dalla musica vocale da camera a quella contemporanea, sperimentando nuove morfologie sonore. Nel nostro caso, pur restando nei registri tecnici e timbrici che meglio s’addicono alle sue potenzialità, si ha la sensazione che la cantante abbia trovato un incrocio vocale tra voce interiore e voce lirica, un tono indipendente, più realistico, più accessibile anche a chi non è appassionato di lirica.E se Ferré diceva, a proposito della sua genesi“Je suis dicté”, così la Marcantoni potrebbe affermare “Je suis chantée”.
L'esperienza “ferreiana” ha dato vita alla registrazione del CD Les Fleurs du Mal en Musique Léo Ferré / Charles Baudelaire, inciso in prima mondiale per la casa discografica Movimento Classical di Milano. Il CD, recensito da Aldo Nicastro sul mensile Musica di gennaio 2016, mette in evidenza la particolare qualità timbrica della voce di Rossella Marcantoni, definita luminosa: "brava la cantante a far valere la facoltà di aderire al dettato baudelairiano con un appropriato recitato drammatico, che a dispiegarne la fortissima valenza dissacrante".
Si è esibita più
volte al Festival Ferré di San Benedetto del Tronto, accanto ad icone della chanson francese come Juliette Greco, Georges Moustaki e altri. Inoltre ha eseguito in prima assoluta gli Inni sacri di Léo Ferré (Ave Maria, Benedictus, Agnus dei) i cui manoscritti sono stati ritrovati dalla famiglia dopo la morte dello Chansonnier al Festival di Musica Sacra Gaude Mater di Cestocòva davanti al Primate di Polonia. Ha registrato per RAI TRE, oltre che per radio e televisioni di molti Paesi.Tiene Master Classes di perfezionamento di Canto Lirico e Cameristico in diverse Istituzioni italiane e straniere.
Numerosi suoi allievi sono risultati vincitori di importanti concorsi di canto lirico nazionali ed internazionali. È invitata a far parte della giuria in Concorsi Nazionali ed Internazionali e come commissario esterno agli esami di Canto e Musica Vocale da Camera nei Conservatori Statali di Musica al Santa Cecilia di Roma, L. Perosi di Campobasso, G.
Pergolesi di Fermo e altri.
E’ Fondatrice – Presidente e Direttore artistico dell’ Accademia Musicale Internazionale Maria Malibran di Altidona. 
Nel 2021 ha ideato e prodotto due vini pregiati, un rosso e un bianco con i quali brindare in compagnia degli artisti, omaggiando un’icona romantica del Belcanto a cui l’Accademia è dedicata: Maria Malibran. 
CANTATRICE  è un Rosso Piceno DOC Superiore e GUARRACINO è un Falerio DOC Pecorino.


 

Davide Martelli
Nato a San Benedetto del Tronto nel 1989, nel 2008 conseguito nello stesso anno la maturità classica con Lode e il diploma di Pianoforte con Lode e Menzione d’Onore sotto la guida del M. Fabrizio Viti presso il Conservatorio Pergolesi di Fermo. Ha approfondito lo studio del repertorio pianistico durante il Biennio ad indirizzo concertistico, terminato nel 2011 con Lode e Menzione, presso il Conservatorio Pergolesi e l’Hochschule fur Musik di Frankfurt, dove ha frequentato un semestre nella classe del professore Emerito Andreas Meyer-Hermann. Contemporaneamente ha dimostrato interesse per la didattica dello strumento, ottenendo dapprima l’abilitazione per insegnare ai bambini con il metodo Yamaha (esame di grado 5) ed iscrivendosi poi al Biennio ad indirizzo didattico per la formazione dei Docenti di strumento delle scuole medie ad indirizzo musicale e al Tirocinio Formativo Attivo che gli hanno permesso di partecipare al concorso per la scuola 2016, vincendo il posto come docente di pianoforte al liceo musicale Tenca di Milano. Ha ottenuto il Diploma Accademico di Concertismo con il M. Lorenzo Di Bella all’Accademia Pianistica delle Marche di Recanati, dove ha avuto l’opportunità di studiare anche col M. Gianluca Luisi e di frequentare master-class tenute da concertisti come Leslie Howard, Lucia Passaglia, Roberto Cappello, Vincenzo Balzani, Kostantin Scherbakov, Mariangela Vacatello e direttori d’orchestra come Manlio Benzi, Reinhard Seehafer. Nel 2013, all’Imola Summer Piano Academy ha conosciuto il M. Enrico Pace, con cui ha continuato a studiare presso l’Accademia di Musica di Pinerolo. Ha vinto numerosi premi in competizioni pianistiche tra cui il Concorso Bach di Sestri Levante, il Concorso Internazionale Fortini di Bologna, il Concorso Città di Cesenatico, il Concorso Euterpe di Corato, il Concorso Città di Ortona ed il Concorso Internazionale di
Ostuni. Si è esibito in recitals pianistici in varie città italiane ed ha eseguito in veste di solista il Concerto in la minore di Grieg, il Concerto n. 1 in do maggiore op. 15 di Beethoven, il Concerto K467 di Mozart ed il Carnevale degli animali di Saint-Saens. Si è specializzato in Musica da Camera, in particolare in duo pianistico, pianoforte a 4 mani, violoncello e pianoforte ,violino e pianoforte , frequentando i corsi annuali tenuti dal M. Pier Narciso Masi a Torano. Ricopre il ruolo di pianista accompagnatore presso l’Accademia - Musicale Internazionale Maria Malibran di Altidona, ai corsi di Alto
Perfezionamento di Piceno Classica, al concorso internazionale di oboe Tomassini e al concorso internazionale di canto Anita Cerquetti .
Ha intrapreso lo studio di Composizione al Conservatorio Pergolesi, inizialmente col M. Michele Ignelzi per meglio comprendere le musiche affrontate e, successivamente, con il M. Fulvio Delli Pizzi, che lo ha spinto ad esprimere la propria personalità attraverso la composizione e lo ha portato al diploma col massimo dei voti nel 2017.
Ha vinto un concorso per una musica pubblicitaria con un brano per quartetto d’archi, ha composto ”Melodien” (2011) per strumenti a fiato e percussioni, un Konzertstück per pianoforte e fiati(2013), “Mirages” (2014) per una tournée europea dello Stanford Wind Ensemble (California) diretta dal M. Aquilanti, “Pneumata”(2014) per flauto contralto, corno inglese e violoncello, su una poesia di Marco Fortuna, “Kaléidoscope” (2017) per piccola orchestra.
Dal 2014 è direttore artistico del Cupra Musica Festival. «Davide Martelli è uno tra i giovani musicisti marchigiani più interessanti, con una solida formazione accademica e un percorso artistico intrapreso che non trascura alcun aspetto dell’attività musicale, affiancando al concertismo la composizione, l’attività didattica e quella organizzativa, esperienze che ne fanno un musicista moderno nel senso più fecondo del termine» (Società Filarmonica Ascolana, 2014)

 

 

                           Duo Marcantoni - Martelli                      Duo Marcantoni - Martelli con Giuseppe Gennari
                                                                                             Presidente del Centro Culturale Léo Ferré







 

 

 




 

 


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